Campeggi Riuniti - Articolo

Campeggi Riuniti

▪ Pastorale del Turismo ▪ Diocesi di Milano ▪

«Siate disponibili all’ascolto dell’altro»

Tettamanzi in visita tra i giovani della diocesi in campeggio.

Fra gli altri c'è uno striscione che non te lo aspetti, da un plotone di ragazzini in campeggio estivo.
L'accoglienza al cardinale, al suono di «tutti pazzi per Tettamanzi » e «Dionigi uno di noi» è pirotecnica, sul prato verdissimo circondato di cime innevate, a Valgrisenche.
Ma fra le manine colorate e i messaggi di benvenuto all'arcivescovo non è sfuggita quella fila di magliette lunghissima a formare una frase che lo ha colpito, tanto da farla sua per tutta la giornata trascorsa tra i ragazzi e i villeggianti della diocesi in Val d'Aosta.
Eccola, una lettera su ogni T-shirt la frase: «Solidarietà + sobrietà = Felicità».
Ci hanno pensato un po' sù, racconta suor Isabella, i ragazzi e le ragazze dell'oratorio di San Luigi, a Gorgonzola. Solidarietà. Sobrietà.
Parole che hanno sentito più volte nei discorsi dell'arcivescovo.
Gli ronzava in mente il titolo del suo ultimo libro, «Non c'è futuro senza solidarietà». E per loro il futuro vuol dire «felicità». E pure il presente, sorride Davide, 13 anni.
Lo dimostrano in campeggio. Vita spartana e lunghe camminate. «Sono proprio questi ragazzi a dirci che la strada per esser felici è quella di stare insieme», li ha lodati Tettamanzi. Che subito prima di celebrare la Messa all'aperto, guardando gli oltre trecento giovanissimi già pronti e in attesa, a gambe incrociate sull'erba, ha riflettuto sull'importanza che «non siano lasciati soli: gli adulti che li accompagnano nel cammino di crescita devono essere coinvolti pienamente».
C'è un'«emergenza educativa» che gli adulti non possono perdere d'occhio. «Accoglienza, disponibilità all'ascolto dell'altro» sono, per Tettamanzi , i valori da trasmettere ai giovani.
Perfino il tema della sicurezza che tiene banco nella politica interna, parte dall'educazione di fondo alla solidarietà: «La sicurezza deve accompagnarsi a umanità e accoglienza – ha commentato il cardinale – dev'essere essere umana e umanizzante, perché non si trovi a cozzare e a sminuire enormemente la solidarietà».
Poche parole a margine di una giornata da dedicare ai ragazzetti in pantaloni corti che gli si facevano intorno da ogni parte. «Siete benedetti da Benedetto» ha detto Tettamanzi con un sorriso, alludendo alla vicinanza con il Papa, in soggiorno estivo a Les Combes. Molti degli ambrosiani andranno ad ascoltare l'Angelus a Romano Canavese, domenica.
Ricordando Benedetto XVI il cardinale ha definito l'enciclica «Caritas in veritate» «l'enciclica della speranza».
Un invito a un «clima positivo». «Ora sta a noi costruirlo. Solo il clima di speranza fa crescere, non funziona il clima del lamento continuo». E tornando ai ragazzi ha lanciato «la vera sfida educativa: saperli guardare con i loro stessi occhi. Troppo spesso li giudichiamo con i nostri occhi di adulti». E invece loro sanno dare delle lezioni.
Come quella stampata a lettere colorate su una trentina di magliette.

Annalisa Guglielmino - 16/07/2009 - Avvenire