Campeggi Riuniti - Articolo

Campeggi Riuniti

▪ Pastorale del Turismo ▪ Diocesi di Milano ▪

l'avventura - 15mila ragazzi e 2mila educatori

L'associazione Campeggi Riuniti da venticinque anni aiuta le parrocchie negli aspetti pratici 5mila posti letto in Lombardia, Trentino Alto Adige e Valle d'Aosta

Picchetti da piantare al suolo, tiranti in tensione che sostengono le strutture delle tende, ben ancorate a terra. E poi turni di corvée in cucina, momenti di preghiera ed escursioni tutti insieme. È questo lo spirito del campeggio, che diventa «il cuore della parrocchia d'estate». Così si legge sullo statuto, visibile sul sito internet www.campeggiriuniti.it, dell'associazione federativa Campeggi riuniti che coordina i campeggi parrocchiali. Il gruppo, nato nel 1983, su iniziativa della diocesi di Milano, proprio quest'anno festeggia il suo venticinquesimo anniversario di fondazione. Anche se gli oratori già da prima organizzavano le vacanze in tenda, in mezzo alla natura. Due le parrocchie legnanesi, quella di San Magno e di San Domenico, a contendersi il primato con oltre sessant'anni di attività educativa nei campeggi.
«Oggi aderiscono all'associazione cento parrocchie – spiega Angelo Pezzoni, coordinatore di Campeggi riuniti – che coinvolgono, ogni estate, 15mila ragazzi e quasi 2200 volontari che aiutano i preti nel percorso educativo». Non solo bambini, ma anche adolescenti, giovani e famiglie per un totale di 5mila posti letto sparsi tra il Trentino Alto Adige, la Lombardia e la Val d'Aosta.
Seppur distanti geograficamente l'una dall'altra, le parrocchie, quasi tutte appartenenti alla diocesi ambrosiana, con un paio di eccezioni provenienti dalle diocesi di Bergamo e Cremona, sono legate da «un filo conduttore, un'icona rappresentativa – spiega don Massimo Pavanello, responsabile dell'ufficio Pastorale del turismo –, che viene posta al centro del campeggio e raffigura i valori che conducono l'esperienza: dal servizio comunitario all'accoglienza». Ma c'è anche un aspetto più pratico: «Si può, ad esempio, “scambiarsi” i terreni e le autorizzazioni delle Amministrazioni per soggiornare, facendole una volta soltanto» precisa ancora don Massimo Pavanello. Negli anni, infatti, l'obiettivo della federazione è stato quello di mettere in comune tutto il “know how” sui campeggi , curando soprattutto gli aspetti tecnici e logistici. Dal montare le casette in legno o le tende all'organizzazione degli spazi comuni, dove ci si riunisce, si prega, si cucina e si gioca insieme. «In modo da alleviare molto il lavoro delle parrocchie e dei sacerdoti», conclude don Massimo Pavanello.

Ilaria Solaini - 30/07/2008 - Avvenire