Campeggi Riuniti - Articolo

Campeggi Riuniti

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Omelia

LA MESSA

"Un tempo per recuperare valori"

La vacanza è un tempo utile per recuperare i valori evangelici: il silenzio, la riflessione, la preghiera e la contemplazione. Valori necessari alla nostra umanità: nel silenzio riusciamo a percepire le voci più significative della storia umana e della nostra storia personale; nella riflessione possiamo vincere le tentazioni mondane, la nostra superficialità e ritrovare il nostro io; nella preghiera incontriamo il Signore, fonte e meta della nostra vita, e da lui riceviamo forza e stimolo per il cammino quotidiano che si snoda tra giorni dì luce e giorni di buio, tra sofferenze e gioie; nella contemplazione sperimentiamo l'infinita bellezza di Dio e gustiamo la vera gioia, quella della sua presenza in noi".
Queste parole, scritte dall'Arcivescovo nel messaggio per l'estate 2001, bene sintetizzano quanto lo stesso cardinale Carlo Maria Martini ha pronunciato nell'omelia della messa celebrata a Temù nel campeggio di Olgiate Olona, durante la tradizionale visita estiva ai vacanzieri della tenda della diocesi ambrosiana. Esperto studioso della Bibbia e convinto propositore della lectio divina, Martini ha ancorato la riflessione alla Parola di Dio, alle letture della messa dei giorno. Definendo il Decalogo "pagina nodale della Bibbia che parla della felicità dell'uomo", l'Arcivescovo ha affermato: "Questa pagina dice che una regola c'è, sicura base dei comportamento etico della persona".
Evocando uno scambio di opinioni avuto con il giornalista appena scomparso Indro Montanelli, alla domanda di Martini: "Chi non crede, che fondamento dà alla sua etica?", quegli rispose: "Non lo so e sono triste di non saperlo" l'Arcivescovo ha affermato: "Il fondamento dell'etica umana è l'amore che Dio ha per noi". Commentando poi il precetto contenuto appunto nel Decalogo: "Ricordati dei giorno di sabato per santificarlo", il Cardinale ha sottolineato che "per la sanità umana deve esserci anche un giusto rapporto tra lavoro e tempo libero". E si tratta di una dinamica ben diversa dalle due deviazioni tipiche dell'uomo contemporaneo: "La prima è l'alcoolismo da lavoro, ossia non concedere mai un momento per sé e per la famiglia; la seconda è la superficialità, cioè tutto divertimento, che genera la noia da cui deriva tanta violenza che vediamo nelle città". Passando al Vangelo dei giorno - che proponeva la parabola del seminatore - l'Arcivescovo ha continuato: "La verità dell a persona è un giusto rapporto tra lavoro e riposo, tra lavoro e preghiera, tra lavoro e famiglia: è quanto sperimentate in questo periodo dì vacanza insieme". Concludendo l'omelia, a ragazzi, educatori e preti dei campeggi della diocesi ambrosiana e a tutti i presenti Carlo Maria Martini ha rivolto un augurio: "Vi auguro di essere il terreno buono di cui parla la parabola, che ascolta la Parola di Dio e porta frutto, e di sperimentare la gioia del sentirsi amati da Dio". [a.c.]

05/08/2001 - Luce