Campeggi Riuniti - Articolo

Campeggi Riuniti

▪ Pastorale del Turismo ▪ Diocesi di Milano ▪

L'arcivescovo di Milano, come da tradizione, ha incontrato i gruppi delle parrocchie della diocesi ambrosiana che trascorrono le loro vacanze con la formula dei campeggi.
Quest'anno la meta scelta è stata Temù, in Val Camonica, dove erano presenti Olgiate Olona, Rescaldina, Rho, Senago e molti vacanzieri milanesi.

Martini a Temù,
cresce la voglia di campeggio

Anche questa estate l'Arcivescovo ha voluto trascorrere una giornata "tra boschi e valli d'or". Perché in località Cà de Sass a Temù, ai piedi di una montagna ancora incontaminata ci sono i "suoi" adolescenti e giovani in vacanza nei campeggi parrocchiali, nonché pecore del "suo" gregge, villeggianti originari della diocesi ambrosiana.
In una giornata limpida e assolata, compromessa appena da nuvole di passaggio, il leit motiv di venerdì 27 luglio è stato la serenità: quella gioia che c'è in ognuno, ma patinata spesso da stress e routine.
Il clima di attesa cresciuto nei campeggi (erano presenti a Temù quelli di Olgiate Olona - Santi Stefano e Lorenzo, Rescaldina, Rho, San Vittore, Senago - Santa Maria Assunta; 200 tra adolescenti ed educatori) è finito alle ore 10.30 quando Martini è arrivato a Cà de Sass: zona distante quanto basta dal paese, immersa nel verde e con un ruscello che scorre tra le tende di Rho, dove il Cardinale ha salutato le autorità.

Campeggio per educare
Nel fare gli onori di casa, don Romeo Maggioni, responsabile della pastorale del Turismo della diocesi di Milano, ha focalizzato l'attenzione sul senso del campeggio come turismo sociale in luoghi che "stregano" i giovani, che poi vi ritornano da adulti. Un concetto ripreso con emozione dal sindaco di Temù, Corrado Tommasi: salutandolo insieme con i sindaci di Monno e Vezza d'Oglio (Adele Caldinelli e Giuseppe Citroni), ha definito l'Arcivescovo "buon pastore che segue il gregge e lo cura con amore di padre".
Dopo l'identikit del gruppo "Campeggi Riuniti" curato dal segretario, Angelo Pezzoni, l'assessore al Turismo della Provincia di Brescia, Ermes Buffoli ha confermato il sostegno a un "turismo che dà frutto e fa incontrare i giovani con la montagna e la sua gente portatrice di valori importanti di fede e cristianità". Il Cardinale Carlo Maria Martini ha salutato tutti, ringraziando per l'accoglienza monsignor Giulio Sanguineti, vescovo di Brescia, e ha aggiunto: "Offriamo una presenza educativa giovanile perché crediamo che educare è possibile e necessario. Se qualcosa ci riesce, è anche grazie alla vostra collaborazione".

"Martini, uno di noi"
Poi, un rinfresco ha stemperato l'ufficialità e instaurato il clima fraterno che ha caratterizzato il resto della giornata. Giungendo tra le tende olgiatesi, dove era prevista la celebrazione della messa, il Cardinale ha trovato l'accoglienza calorosa di un migliaio di persone, che soggiornavano in zona, tra cui altri 200 adolescenti in vacanza a gruppi e originari di Legnano (campeggio delle parrocchie dell'Oltresempione), Lonate Pozzolo, Milano-San Luigi, Vignate, nonché oltre un centinaio di familiari e amici di campeggianti di Olgiate e Senago saliti a Temù per l'occasione e decine di altri villeggianti.
E' indescrivibile l'atmosfera che ha accompagnato l'Eucaristia concelebrata dal vicario episcopale della zona di Rho, monsignor Franco Monticelli, e da molti sacerdoti, tra cui i parroci della Val Camonica.
Facile da sintetizzare, invece, l'impatto tra il Cardinale e i giovani dopo la messa: un vero e proprio bagno di folla cui l'Arcivescovo non si è sottratto, intercalato da cori tra cui "Martini uno di noi" e molte foto di gruppo. Coreografia che ha coinvolto e commosso soprattutto gli adulti, oltre che la conferma dell'affetto e della stima di cui il Cardinale gode tra la "sua" gente.

Pomeriggio di festa
La giornata è quindi proseguita con lo stesso tono nei campeggi di Rescaldina e di Senago prima col pranzo e poi col cerchio di gioia.
Più che negli appuntamenti precedenti, nei due momenti festosi la spontaneità e la vivacità di adolescenti ed educatori è stata corrisposta, suscitando qualche sorpresa, dalla forte carica di umanità dell'Arcivescovo: in volto tanto accaldato quanto sereno e disteso, per nulla infastidito dai molti che sempre si accalcavano attorno a lui, Carlo Maria Martini ha partecipato volentieri e in prima persona alle varie fasi della festa, comprese la sua imitazione proposta quale prologo al brindisi del pranzo e il canto "O mia bela Madunina" che ha chiuso il cerchio di gioia.
Quello del Cardinale Martini a Temù più che evento singolare, è stato caratterizzato da un clima di quotidianità condivisa con la gente in una valle dove è echeggiato il richiamo a incontrare Dio anche in vacanza. Una giornata intensa che ricorderemo con una delle sue "icone" significative: l'Arcivescovo che "in disparte" prega sotto la tenda-cappella realizzata dai campeggiatori di Senago.

Alberto Colombo - 05/08/2001 - Luce